Chirurgia del Ginocchio

Lesioni del menisco

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I menischi sono due “cuscinetti” di fibrocartilagine di forma semicircolare e di sezione triangolare, posizionati sul lato interno e laterale del ginocchio, separano i condili femorali e la tibia e fungono da ammortizzatori, contribuendo anche alla stabilità dell’articolazione, come una guarnizione. Le lesioni meniscali sono piuttosto frequenti, colpiscono soggetti di qualsiasi età e possono essere di origine traumatica, come conseguenza di un trauma o di una distorsione, o di origine degenerativa (da usura) oppure correlate a malformazioni congenite (per esempio menisco discoide).

 

Quali sono le cause della lesione del menisco?

La lesione del menisco è la più comune lesione del ginocchio. Può avvenire a causa di un processo degenerativo, per usura progressiva, in caso, per esempio, di lavori che obbligano in maniera eccessiva il ginocchio a mantenere una certa posizione, oppure in seguito a traumi di varia origine, tra cui quelli di tipo sportivo.

I traumi sono più frequenti nei pazienti tra i 15 e i 35 anni e possono riguardare, contemporaneamente, anche altre strutture del ginocchio, come in lesioni provocate da attività sportive (sci, calcio, basket). In questo caso, spesso, si tratta di traumi indiretti, ossia causati da movimenti di rotazione e/o trazione associati a un brusco cambio di direzione, con uno stress di carico maggiore su alcuni elementi dell’articolazione come appunto i menischi e i legamenti.

I processi degenerativi, invece, interessano in particolare le persone over 40, che hanno svolto per anni lavori usuranti o che prevedono posizioni lavorative particolarmente infauste per le ginocchia, o che praticano un’attività fisica e/o sportiva amatoriale, come la corsa: in entrambi i casi, infatti, il ginocchio è sottoposto a stress continui per molto tempo.

In età più avanzata è possibile poi essere coinvolti più spesso in micro-traumi, di origine più blanda rispetto a quelli in cui si incorre in età giovanile, che sono causati spesso da movimenti all’apparenza molto semplici, come sollevarsi da una posizione seduta, o salire e scendere le scale. 

 

Quali sono i sintomi della lesione del menisco?

Il sintomo più caratteristico è un dolore acuto, che si manifesta con un rumore di “schiocco” nell’articolazione, nella parte interna o esterna, a cui può seguire un cedimento e/o una sensazione di impotenza funzionale. Il dolore si associa o meno a rigonfiamento dell’articolazione. Spesso è possibile avere dei blocchi articolari con impossibilità a flettere o estendere il ginocchio a causa di frammenti di menisco lesionato che interferiscono con la normale mobilità, in questo caso la chirurgia artroscopica va eseguita in tempi brevi.

Il dolore che persiste nel tempo, può poi causare perdita di forza del quadricipite, con riduzione del volume visivo dell'arto interessato.

 

Diagnosi

Per la diagnosi il medico procede a un esame dell’articolazione e di alcuni specifici test clinici che consentono di valutare l’integrità o meno dei menischi. 

I test + utilizzati clinicamente sono:

Test di Appley

Test di McMurray

Palpazione della rima articolare

 

A questo si aggiungono gli esami strumentali che includono:

l’esame radiografico del ginocchio per valutare eventuali fratture o lesioni ossee associate

la risonanza magnetica rappresenta l’esame strumentale avanzato più idoneo per la diagnosi e per la valutazione delle lesioni meniscali, legamentose e cartilaginee.

 

Si possono prevenire le lesioni del menisco?

La prevenzione delle lesioni traumatiche si ottiene ponendo particolare attenzione alla sicurezza quando si svolgono attività sportive anche non agonistiche e mantenendo sempre un buon tono della muscolatura della gamba, che funga da protezione per il ginocchio. Può essere utile correggere fattori predisponenti come le deviazioni dell’asse della gamba, come il ginocchio varo (gambe a O) e il ginocchio valgo (gambe a X) o eventuali lesioni legamentose. Nel caso di lesioni degenerative è necessario evitare il sovrappeso con una dieta equilibrata associata a regolare attività fisica.

 

Trattamenti

Il trattamento conservativo solitamente è indicato come prima linea di trattamento soprattutto in caso di lesioni meniscali di tipo degenerativo o solo fissurative in pazienti di non più giovane età. Molti studi scientifici, da ormani oltre 10 anni, dimostrano che sopra i 45/50 anni è meglio conservare il menisco anizichè trattarlo in artroscopia con meniscectomia. La chirurgia in qeusti pazienti, infatti, potrebbe concorrere ad accelerare il processo artrosico, poiché, venendo a mancare il “cuscinetto” interno dell’articolazione, negli anni successivi al trattamento chirurgico il ginocchio potrebbe andare incontro ad artrosi.

I trattamenti conservativi consistono in:

riposo

ghiaccio locale

FANS

infiltrazioni con GEL PIASTRINICO ed ev STAMINALI DA GRASSO(Lipocell), solo in stadi avanzati con Acido ialuronico o Collagene

fisioterapia

 

È anche importante una modifica dello stile di vita da parte del paziente. Chi è sovrappeso dovrà seguire un percorso di perdita di peso, utile per limitare il carico sull’articolazione, mentre chi pratica abitualmente attività fisica dovrà ridurla o modificarla, scegliendone una che gravi in misura minore sulla zona del ginocchio.

 

Se il trattamento conservativo fallisce oppure in caso di giovane età del paziente, di blocco articolare o di lesione traumatica è necessario intervenire chirurgicamente. Se possibile la lesione meniscale viene riparata, suturandola, con un intervento chirurgico sempre in artroscopia, ma che prevede dei tempi di recupero un pò più lunghi. Il tessuto meniscale, infatti, nei giovani ha un’ampia possibilità riparativa e, pertanto, se possibile si deve sempre cercare la conservazione del menisco stesso.

Purtroppo però molto spesso è necessario rimuovere la parte di menisco lesionata, evitando comunque, se possibile, la completa asportazione del menisco. L’intervento viene eseguito con tecnica artroscopica mediante l’esecuzione di due piccole incisioni nel ginocchio attraverso cui è possibile far entrare un’ottica chiamata artroscopio, che permette di visualizzare le strutture articolari del ginocchio, e gli strumenti usati per rimuovere o suturare il menisco.

La tecnica a cielo aperto non si utilizza più se non per riparare altre strutture del ginocchio lesionate come in caso di lussazione della rotula o di gravi lesioni della capsula articolare. La maggior parte dei pazienti trattati con chirurgia aperta, oggi sono pazienti che si sono sottoposti a protesi di ginocchio precocemente.

La riabilitazione è indispensabile per un recupero completo della funzionalità e dell’articolarità del ginocchio. Il programma riabilitativo si basa su specifici esercizi che permettono un recupero completo della mobilità e del tono trofismo muscolare della coscia. Questa fase di potenziamento del muscolo andrebbe iniziata anche prima dell'intervento e non trascurata dopo, diversamnete il risultato potrebbe non essere quello atteso dal paziente.

 

L'intervento di menisccetomia artroscopica oggi dura mediamente 15-20 minuti, si svolge in metà giornata e il paziente deambula da subito con stampelle. Il tempo medio di recupero per attività lavorativa è tra i 20 e i 30 giorni, per lo sport fino a 2 mesi.

 

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